LA VARIETÀ DEL TRENTINO

BIOTOPI E PARCHI

Il tesoro più autentico del territorio trentino è costituito dalla Natura. Ovunque ci si sposti basta liberare lo sguardo per lasciarsi incantare dal verde delle foreste e dei pascoli, dalle forme dei monti, dallo scintillio dei laghi. In questo contesto, le aree protette coprono circa il 30% del territorio provinciale.

LA VARIETÀ DEL TRENTINO

BIOTOPI E PARCHI

Il tesoro più autentico del territorio trentino è costituito dalla Natura. Ovunque ci si sposti basta liberare lo sguardo per lasciarsi incantare dal verde delle foreste e dei pascoli, dalle forme dei monti, dallo scintillio dei laghi. In questo contesto, le aree protette coprono circa il 30% del territorio provinciale.

Le aree protette della Valsugana

Natura incontaminata

Dal fondovalle fino alle vette più alte, numerose sono le aree protette nella zona della Valsugana. Di grande rilevanza sono le aree umide/paludose dei canneti di Levico, San Cristoforo e Brenta, i Biotopi Pizè e Inghiaie e la Palude di Roncegno. Tra le aree protette in quota va ricordata l’Oasi WWF di Valtrigona, nel cuore del Lagorai.

Le aree protette vantano ecosistemi particolari per biodiversità e per la presenza di particolari specie animali e vegetali.

Ecosistemi da preservare – Una ricchezza delicata

Specialmente attorno ai laghi e nelle aree paludose esistono zone il cui equilibrio va tutelato per garantire l’habitat adatto a molte specie di piante, anfibi (proprio nel Comune di Levico sopravvive in un’area molto circoscritta la rarissima Salamandra Aurora) e volatili come l’Airone Cenerino.

La montagna

Le aree montane più importanti sono protette all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, del Parco Naturale Adamello – Brenta e del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino. La catena del Lagorai, coperta marginalmente da quest’ultimo, si distingue tuttavia per essere interessata da una scarsissima antropizzazione. Lontana dai percorsi dolomitici del turismo di massa, priva di impianti di risalita, attraversabile in auto solamente lungo la strada del Passo del Manghen, offre un paesaggio alpino incontaminato e remoto in cui spesso solo le malghe con i loro pascoli ricordano la presenza dell’uomo.

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